Le manifestazioni di disagio in età evolutiva si esprimono in maniera differente secondo l'età, ma privilegiano comunque i canali comportamentali o somatici.
Vale a dire che il bambino manifesta il proprio disagio o attraverso un sintomo somatico, o attraverso un disturbo del comportamento.
Non è infrequente quindi che un bimbo manifesti la propria sofferenza attraverso sintomi fisici, proprio perché non possiede gli stessi canali di espressione degli adulti.
Crescendo il bimbo dispone di mezzi più elaborati per esprimere uno stato di sofferenza psicologica, infatti dopo i tre anni compaiono con più frequenza disturbi del comportamento.
Numerosi sono sin dalla primissima infanzia i sintomi di tipo psicosomatico, molti dei quali tendono a presentarsi in età specifiche in relazione alle fasi di sviluppo del bambino.
Dalla prima infanzia procedendo nella crescita possiamo sommariamente citare alcuni disturbi tipici come coliche idiopatiche, vomito, eczema, dolori addominali, enuresi , asma, cefalea, emicrania, disturbi del sonno, dolori agli arti.
Le cause
Anche se un individuo è un insieme di fattori di tipo biologico, genetico, ambientale interrelati fra loro, i contesti nei quali il bambino è calato rivestono un'importanza cruciale per un suo armonioso sviluppo psicologico, in particolare l’ambiente famigliare e le relazioni che intercorrono nel nucleo.
Un clima emotivo negativo all’interno della famiglia, relazioni disturbate e conflitti familiari, incidono negativamente sul benessere del bambino, così come pure avvenimenti traumatici e problemi riferibili a contesti esterni a quello famigliare.
L'impatto sul bimbo di ogni potenziale causa è da mettere in relazione con il grado di vulnerabilità personale , determinato da un insieme di fattori, come sopra esposto.
Cosa fare
Prima di tutto occorre sentire il parere del pediatra. Nel caso non rilevasse patologie organiche a monte dei disturbi del bambino, bisogna pensare ad altro.
Così come un disturbo di tale natura può essere sostenuto da problemi relativi ai contesti di appartenenza, in primo luogo la famiglia.
L'apparire e il persistere del sintomo psicosomatico può essere infatti il segno di una sofferenza psicologica del bambino che va opportunamente indagata rivolgendosi ad uno specialista.
Lo psicologo psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale è particolarmente indicato per i disagi in età evolutiva. Questo approccio oltre a permettere una visione ampia delle problematiche, consente di fornire ai genitori utili indicazioni e strategie per rispondere in modo opportuno ai problemi del figlio e accompagnarlo con modalità proprie alla risoluzione dei disagi.
L'intervento terapeutico famigliare, laddove necessario, si svolge con bimbo e genitori, o quando è il caso, solo con questi ultimi. Le finalità sono quelle di liberare il bimbo dal suo disagio, risolvere le difficoltà in atto e aiutare a far emergere le potenzialità di ogni membro del nucleo per ristabilire armonia e benessere personale e familiare.