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Dott.ssa Laura Rinella Psicologa e Psicoterapeuta

Psicoterapia individuale, di coppia e famigliare

Via Rubicone, 27 (Coppedè) -00198 Roma

C.so Trieste 36/A- Roma

Iscr. Ordine Psicologi Lazio n. 6246

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Alienazione parentaleNOVITA' EDITORIALE 2017

PAS ALIENAZIONE PARENTALE SINDROME O PROCESSO?

Quanti figli di genitori separati rischiano ancora  di vedere compromesso il proprio diritto alla bigenitorialità  e a una crescita serena, vittime di un abuso perpetrato a loro danno?

Ecco un libro che esamina con estrema chiarezza e puntualità il controverso  fenomeno dell'alienazione parentale nelle separazioni conflittuali che ancora infiamma le aule dei tribunali.

La Pas  non è una sindrome, non è una patologia del singolo, ma l’esito di un processo relazionale in cui il progressivo consolidarsi di dinamiche interattive distorte tra i componenti familiari può condurre all’esclusione di un genitore. Un fenomeno innegabile.

 Di Laura Rinella, Giuseppe Santonocito, Lorita Tinelli -Psicologi Psicoterapeuti- Matteo Pacini -Psichiatra, Michele Di Lorenzo - Avvocato.

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IL RISCHIO DROGA

 

Negli ultimi anni la propensione al rischio tipica dell'adolescenza si è trasformata in un'esplorazione e assunzione di comportamenti francamente pericolosi dove, oltre al rischio del fallimento, spesso il ragazzo mette in gioco in modo clamoroso e provocatorio la sua salute se non addirittura la sua stessa vita.

La prima adolescenza e la giovane età adulta risultano, infatti, essere le maggiormente colpite dal fenomeno dell'uso e dell'abuso di droghe. Spesso è l'uso precoce di tabacco o alccol a rappresentare il primo passo che porta verso le sostanze, tra cui figurano marijuana, hashish ma anche cocaina, allucinogeni, inalanti e eroina.

Alcuni ragazzi inizierebbero l'uso di sostanze psicoattive tra i 12 e i 13 anni, alcune volte anche prima.

PERCHE' E COME I GIOVANI SI AVVICINANO ALLE SOSTANZE STUPEFACENTI?

Tali sostanze producono e stimolano sensazioni di piacere apprezzate dai giovani poiché incidono sulle emozioni, sulle prestazioni personali, sul tono dell'umore rispondendo al bisogno di divertimento, di integrarsi in un gruppo, di demarcare l'ingresso in un mondo più adulto e autonomo, alla curiosità di spingersi oltre al limite, a sfuggire da una realtà problematica.

Entrano in gioco fattori sociali, culturali ed economici e, in particolare  relazioni familiari disturbate e conflittuali sia nell'avvicinamento alla sostanza e ancor di più sul suo uso abituale e/o  sul passaggio da un tipo di droga  considerata più leggera a una più pesante.

LE MOTIVAZIONI

Spesso la curiosità, la propensione al rischio e le pressioni sociali impediscono all'adolescente di dire di no all'invito all'uso.

Le motivazioni che possono spingere il ragazzo a fare uso di sostanze psicotrope possono essere molte, complesse e interrelate tra loro:

- motivazioni semplici, quali desiderio di divertirsi o fare qualcosa di diverso

-disponibilità - accesso facile alla droga. Avviene solitamente attraverso compagni, amici o ragazzi più grandi. I giovani per acquistare la sostanza hanno bisogno quotidianamente di molto denaro che ottengono spesso dalla vendita della droga stessa diventando dei pusher fidati dei compagni di classe.

- curiosità e desiderio di sperimentare

-desiderio di essere accettati dal gruppo

- ribellione

-depressione

-sicurezza e autostima

-rilassarsi o vincere lo stress, la noia, il dolore

-problemi familiari

Di frequente i giovani si basano su ciò che sentono dire dagli amici per sapere cosa aspettarsi dall'uso di droga e sovente le informazioni che ne ottengono sono false e poco attendibili.

COSA FARE

La prima arma contro la droga è sicuramente la prevenzione. Iniziare a informare i ragazzi sui rischi e gli effetti dell'uso di sostanze, ancor prima dell'età sensibile, sarebbe di molto aiuto per arginare il fenomeno.

Mantenere un dialogo aperto in famiglia e vivo l'ascolto empatico, aiutando il ragazzo ad esprimere le proprie emozioni comprendendole nel loro reale significato, dargli affetto e calore, essere presenti come genitori stabilendo anche norme e regole da rispettare.

Osservare eventuali segnali di disagio (comportamenti sintomatici e/o sintomi somatici, evidenti difficoltà scolastiche,  svogliatezza ecc.)

In caso di dubbio, non trascinare la situazione, ma rivolgersi ad uno specialista.

          
 
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