Dott.ssa Laura Rinella Psicologa e Psicoterapeuta
Psicoterapia individuale, di coppia e famigliare
Via Rubicone, 27 (Coppedè) -00198 Roma
C.so Trieste 36/A- Roma
Iscr. Ordine Psicologi Lazio n. 6246
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NOVITA' EDITORIALE 2017
PAS ALIENAZIONE PARENTALE SINDROME O PROCESSO?
Quanti figli di genitori separati rischiano ancora di vedere compromesso il proprio diritto alla bigenitorialità e a una crescita serena, vittime di un abuso perpetrato a loro danno?
Ecco un libro che esamina con estrema chiarezza e puntualità il controverso fenomeno dell'alienazione parentale nelle separazioni conflittuali che ancora infiamma le aule dei tribunali.
La Pas non è una sindrome, non è una patologia del singolo, ma l’esito di un processo relazionale in cui il progressivo consolidarsi di dinamiche interattive distorte tra i componenti familiari può condurre all’esclusione di un genitore. Un fenomeno innegabile.
Di Laura Rinella, Giuseppe Santonocito, Lorita Tinelli -Psicologi Psicoterapeuti- Matteo Pacini -Psichiatra, Michele Di Lorenzo - Avvocato.
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LE DIFFICOLTA' DEI FIGLI
Riguardano l'integrazione nel nuovo nucleo e la relazione col genitore biologico non convivente.
Le problematicità variano secondo le situazioni specifiche e la fase di sviluppo (prima, seconda infanzia, adolescenza) e danno pertanto luogo a differenti risposte.
Da tenere in grande considerazione è il forte sentimento di lealtà verso il genitore biologico non convivente.
Stringere un buon rapporto con il "genitore acquisito" o semplicemente accettarlo, potrebbero rappresentare per lui un tradimento e generare sensi di colpa. Da qui tutta una serie di possibili comportamenti di chiusura e ostilità verso il nuovo genitore che si trova a dover sormontare grosse difficoltà nello stabilire una relazione propria con il figlio acquisito.
Situazioni competitive nelle quali i figli si sentano oggetto di paragoni sono in ogni caso controindicate al loro benessere e a quello familiare, al contrario di attenzioni equamente distribuite, idonee alla costruzione di buoni rapporti, ancora di più se vi è convivenza tra fratellastri.
I RISCHI
Le difficoltà incontrate nella costruzione di buone relazioni all'interno della famiglia ricostituita se non affrontate adeguatamente ma mantenute, rinforzate e accresciute dalla complessità dei rimandi relazionali, fanno si che il clima familiare non sia quello più idoneo ad una crescita sana ed equilibrata dei figli che potrebbero così manifestare disagi di vario tipo.
Le manifestazioni di disagio in età evolutiva si esprimono in maniera differente secondo l'età e l'organizzazione del sistema familiare, ma privilegiano comunque i canali comportamentali o somatici.
Vale a dire che il bambino manifesta il proprio disagio attraverso un sintomo somatico o un disturbo del comportamento.
Anche in adolescenza i disagi possono manifestarsi attraverso gli stessi canali ma con le debite differenze dovute ad una diversa maturazione e a questa fase dello sviluppo particolarmente difficile e complessa di per sé, con comportamenti anche eclatanti e al limite.
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LA FAMIGLIA RICOSTITUITA

Anche in Italia sono in aumento le famiglie ricostituite, quelle che derivano dall'unione di partner provenienti, entrambi o solo uno dei due, da cessati matrimoni, convivenze o da famiglie monogenitoriali.
Nel nuovo nucleo sono inglobati i figli nati da unioni precedenti anche se a volte può accadere che uno solo porti con sé la propria prole e l'altro se ne ha, la lasci a convivere con il precedente partner.
La complessità delle relazioni che in questo tipo di famiglia si viene a creare, richiede sempre la messa in campo di notevoli risorse per una buona integrazione tra tutti i suoi membri e per la realizzazione del senso di appartenenza di tutti i suoi componenti al nuovo nucleo.
PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO
Una buona garanzia per impegnarsi con minor fatica nella costruzione della nuova famiglia è un accordo equo tra i partner della coppia originaria, soprattutto se ci sono figli: una separazione ben condotta, con una buona risoluzione delle conflittualità, una giusta intesa economica e precisi accordi sulla successiva condivisione della genitorialità, spianano la strada e rendono tutto più facile.
E' fatto risaputo che i disaccordi tra genitori separati coinvolgono i figli spesso anche in maniera drammatica.
Il mantenimento di rapporti equilibrati con il coniuge separato, soprattutto per quanto riguarda la condivisione della genitorialità, è quindi raccomandato.
I RAPPORTI CON LA FAMIGLIA ALLARGATA

Anche la costruzione di buone relazioni con la famiglia allargata (nonni, zii, ecc.) entra a far parte di uno sviluppo armonioso della nuova famiglia sia mantenendo il rapporto con quella del genitore naturale non convivente, sia nel crearne uno nuovo con quella del genitore acquisito.
IL COMPORTAMENTO CON I FIGLI
E' importante
- Chiarire ai figli che con il nuovo matrimonio o convivenza non si richiede l'abbandono del genitore biologico e che il nuovo partner non lo sostituisce.
- I rapporti dei figli con il genitore biologico non convivente deve essere mantenuto, salvaguardato e aiutato a progredire.
- Quest'ultimo non dovrebbe mostrare acredine nei confronti del genitore acquisito.
- Rinunciare a ritorsioni contro l'ex coniuge.
- I genitori biologici devono continuare a essere genitori, a dare ai figli cure e affetto, sforzandosi di mantenere una linea educativa comune e concordata anche se separati o divorziati.
- Il genitore acquisito non si deve sovrapporre ai genitori biologici nell'educazione di figli non suoi.
IL GENITORE ACQUISITO
Ha un compito faticoso: conquistarsi sul campo la fiducia e la credibilità come adulto autorevole attraverso una serie di comportamenti autentici, mai forzati, propri a guadagnarsi la stima, la fiducia, l'affetto del figlio del partner.
Poiché di vera e propria sudata conquista si tratta, attuata con i propri modi di agire sia verso il partner, sia verso la sua prole.
Gli atteggiamenti autoritari verso chicchessia alll'interno del nuovo nucleo sono da bandire, così come il porsi al centro delle attenzioni esclusive del partner, svalutare il genitore biologico a parole o comportamenti, pretendere di essere messi sul suo stesso piano.
E' invece di molto beneficio coinvolgersi in interessi comuni e condivisi.
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