I DISAGI DELL'ADOLESCENTE
La multiformità dei comportamenti dell'adolescente giustifica spesso la difficoltà per i genitori nel distinguere tra un comportamento che desta preoccupazione, ma in sintonia con la crescita, transitorio e superabile ed un altro che segnala, invece, la presenza di un disagio da non sottovalutare e che richiede l'intervento di un esperto.
Il buon senso del genitore è di aiuto per comprendere il da farsi, tanto nell'evitare un'eccessiva drammatizzazione quanto all'opposto una rischiosa sottovalutazione del problema, considerando alcune caratteristiche della problematica in atto come: il tipo di sintomo, l'intensità, l'ingestibilità, il grado di coinvolgimento familiare e l'impatto sulla famiglia, la persistenza nel tempo.
Quali i segnali di disagio dell'adolescente?
Ecco alcuni dei segnali di rischio da non sottovalutare
- Comportamenti di rottura riferiti in particolare all'ambiente famigliare.
Un comportamento sintomatico che mira a violare, trasgredire in modo aperto le regole e provocare in modo forte gli adulti di riferimento, soprattutto i genitori.
Un comportamento che rende molto più evidente quello che spesso è già un precario equilibrio famigliare, avente la funzione di segnalare che qualcosa non va, con un significato da decodificare in relazione al contesto famigliare.
- Uso di sostanze (alcol, stupefacenti)
- Violenza etero o auto diretta - comportamenti autolesionistici - comportamenti suicidari
- Ricerca eccessiva del rischio - ordalie - incidenti ripetuti
- Chiusura alle relazioni - disagi relazionali
- Isolamento - solitudine - mancanza di amicizie
- Paure e timidezza eccessivi
- Apatia noia svogliatezza persistenti
- Trascuratezza personale nell'igiene e nell'abbigliamento
- Difficoltà di concentrazione
- Eccessiva remissività obbedienza agli adulti di riferimento
- Iperinvestimento scolastico a discapito delle altre attività e scarsi risultati
- Dieta autogestita con restrizioni alimentari
- Scacchi scolastici ripetuti e fallimenti frequenti
- Rifiuto della scuola - assenze prolungate anche di nascosto dai genitori